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Rassegna: "Con i secchi di vernice coloriamo tutti i muri"

Coloraizeme

La rassegna riguarda “i colori” che (riprendendo Klein) sono i veri abitanti dello spazio.

La ricerca e lo studio del colore ha origini antiche. Ad esempio il porpora risale ai tempi dei Fenici: il pigmento si estraeva da un mollusco, il murice comune della famiglia dei Muricidi e veniva utilizzato per colorare le stoffe, in età imperiale rappresentava il colore per eccellenza. Nella storia, il primo pigmento sintetico fu il blu egiziano, era il colore simbolo del cielo e delle divinità celesti e fu introdotto grazie alla produzione vetraria egizia che usava il rame.

Blu egizio

Il Blu Egiziano era ben diverso dall’indaco di origine vegetale, i popoli nordici ricavarono l'indaco dalla macerazione di una pianta, l'Indigofera Tinctoria. Segue la scoperta del Blu di Prussia, ritrovamento accidentale del tedesco Johann Jacob Diesbach, accidentale perché uno dei materiali con cui stava lavorando venne in contatto con del sangue animale.

Prima dell’invenzione dei moderni tubetti, gli artisti preparavano i pigmenti e i conseguenti colori in bottega.

Ai colori, l’artista francese Yves Klein dedicò la sua vita. Noto come l’artista MONOCROMO, Klein era fermamente convinto che il colore puro rappresentasse "qualcosa" in sé. Il primo colore che studiò era il blu. Nel blu Klein trovò esattamente quello che cercava: l’infinito, la pace, la contemplazione, l’unificazione del cielo con il mare. Klein affermava che «Il Blu è l'Invisibile che diventa visibile.» Nel 1957 Klein collaborando insieme al colorificio Adam a Parigi diede vita al IKB, "International Klein Blue", colorazione recentemente introdotta sul mercato nel 2018 da Ressource, prestigiosa azienda francese produttrice di vernice. Simbolo della calma, della tranquillità e dell’equilibrio, IL BLU, ha la capacità di generare un senso di rilassamento che regala equilibrio nella sfera emotiva.

Per arrivare a periodi contemporanei, nel 2009 nel laboratorio del professore e chimico indiano Mas Subramanian, all'Oregon State University è stato scoperto il "Bluetiful": l’ultima sfumatura di blu. La nuova nuance, YInMn (o Mas Blue) per i tecnici, è composta da una miscela di ossidi di ittrio, indio e manganese, metalli combinati a ossigeno ed è stata scoperta per errore dallo studente Andrew Smith durante alcuni esperimenti termici per testare una fibra ad alta conducibilità elettrica. Il Bluetiful è ritenuto un pigmento stabile e a bassa tossicità, contrariamente al blu di Prussia (velenoso perchè tende a rilasciare cianuro), al blu oltremare sintetico (che emette acido solfidrico) e al blu cobalto (cancerogeno). Inoltre l' YInMn ha il vantaggio di riflettere in maniera ottimale la radiazione infrarossa, diminuendo il riscaldamento da irraggiamento luminoso di tutti gli oggetti verniciati con questo pigmento proprio grazie alla sua struttura cristallina. Questa peculiarità lo rende adatto ad essere impiegato nelle vernici per il settore automotive, nel restauro dei dipinti, ma anche ad un utilizzo architettonico: facciate, tetti e superfici verniciate di Bluetiful potrebbero infatti risparmiare sull'aria condizionata, contribuendo a migliorare il benessere del pianeta.

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